Il Made in Italy continua a piacere al mercato tedesco. Lo dice la Farnesina

by Francesco Bossoni // Novembre 10 // 0 Comments

Il Made in Italy continua a piacere al mercato tedesco. Lo dice la Farnesina

In uno degli ultimi colpi d’occhio sul rapporto del nostro Paese con il mercato tedesco, la Farnesina ha confermato una linea di tendenza che possiamo definire “storica” o comunque molto di vecchia data. Un vero e proprio evergreen. Mi riferisco al sempre vivo interesse del mercato tedesco per la produzione italiana. 

 

Il Made in Italy, ai tedeschi, continua a piacere e non solo sul versante turistico-culinario. Questa, sicuramente, per chi si occupa di vendere in Germania, è un’ottima notizia.

 

Ai tedeschi i prodotti italiani continuano a piacere. Al di là dei clichés che affermano il contrario

Nonostante siano molti i luoghi comuni che vedono i clienti tedeschi come sprezzanti o addirittura ostili nei confronti degli italiani, la realtà sembra dire il contrario. E se ad affermarlo è il sito ufficiale della Farnesina, possiamo stare tranquilli. 

 

Nell’ultimo report sugli scambi tra produttori italiani e mercato tedesco, i dati disponibili evidenziano un livello di recettività sempre attivo per il Made in Italy. Un risultato da un certo punto di vista prevedibile e da un altro punto di vista un po’meno.

 

Da una parte, infatti, chi – come me – opera sul mercato tedesco da anni e segue i report ufficiali con pazienza certosina, sa bene che i legami commerciali fra Italia e Germania sono qualcosa di consolidato. Una relazione che affonda le radici nel tempo e che ha anche un forte retroterra culturale.

 

D’altra parte, è però anche vero che negli ultimi tre anni sullo scenario europeo (e mondiale) hanno avuto luogo cambiamenti e trasformazioni con cui non prevedevamo di trovarci faccia a faccia. La pandemia in primis e la guerra in Ucraina poi. In entrambi i casi, macro-eventi che hanno shakerato e ribaltato gambe all’aria molti equilibri che abbiamo sempre dato per consolidati. Non era scontato che il legame commerciale tra Italia e Germania ne uscisse illeso, considerando la tendenza alla concentrazione sul mercato interno e su fornitori locali. Eppure, come si evince dal rapporto della Farnesina, la relazione tra il nostro Paese e il mercato tedesco “ha tenuto”. 

 

Quali settori del Made in Italy “piacciono” al mercato tedesco?

Ma quali sono i settori produttivi Made in Italy verso cui il mercato tedesco si mostra più sensibile? Ovviamente viene subito da pensare al turismo e alla produzione enogastronomica ed effettivamente il report ci dice che il settore alimentare e il settore tessile mostrano di avere sempre un’ottima tenuta.

 

Detto ciò, (rullo di tamburi!) il podio spetta in realtà ai seguenti rami, che indico in ordine decrescente:

 

  • Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (quasi 12 milioni di euro)
  • Prodotti chimici (11 milioni di euro c.ca)
  •  Macchinari e apparecchiature (10.800 milioni c.ca)
  • Prodotti e preparati farmaceutici di base (10.500 milioni di euro c.ca)
  • Prodotti della metallurgia (quasi 7 milioni di euro)

 

Seguono altri settori che non elenco per amor di brevità. Quello che emerge, quindi, è un panorama decisamente buono e molto meno scontato di quanto possa sembrare di primo acchito. Una ragione in più per dimostrare che vendere in Germania, per chi si occupa di export, risulta anche oggi una scelta vincente.

Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Brescia nel 1994.
Parla Inglese, Tedesco e Spagnolo.
Vanta una lunga esperienza nel settore dell’export e dal 2005 come libero professionista, assiste le piccole medie imprese nei processi di internazionalizzazione.

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