Vendere in Europa: cosa sapere

by Francesco Bossoni // Novembre 30 // 0 Comments

Vendere in Europa e vendere fuori Europa. Ecco cosa è necessario sapere prima

 

L’export è un portentoso strumento di sviluppo per un’azienda: su questo non c’è dubbio. Per chi decidere di vendere in Europa o fuori Europa – però – è necessario avere chiare alcune cose.

 

Se hai letto il mio ultimo articolo (https://www.vendereingermania.it/2020/11/13/perche-vendere-in-germania/) , ti sarai fatto un’idea dei motivi per cui oggi non puoi permetterti di vendere solo in Italia. Il processo di internazionalizzazione spinge a guardare oltre. Tra le opzioni possibili, per esempio, c’è quella di vendere in Europa. Oppure (perché no?) di spingersi molto più in là e di vendere fuori Europa. Con questo articolo, ho pensato di offrirti un colpo d’occhio sulle alternative possibili. Giusto per fare un po’ di spoiler, ti anticipo già che nel prossimo post ti spiegherò perché vendere in Germania è l’opzione migliore. Ma andiamo per gradi.

 

 

Vendere in Europa: sì, ma dove?

 

Piccola premessa doverosa. Vendere all’estero è la scelta migliore solo se non lo fai a caso. Buttarsi “a pesce” nel mare magnum dei mercati esteri non è senz’altro la cosa migliore da fare. È un po’ come sparare nel mucchio sperando di prendere qualcosa, con la differenza che – in questo caso – perderai anche tempo e risorse. Come spiego nel mio libro, che uscirà tra pochissimo (https://www.vendereingermania.it/2020/11/01/export/) “vendere costa”. Quindi è importante farlo con criterio.

 

Vediamo per esempio quali sono le possibilità sul piatto della bilancia per chi decide di vendere in Europa. Sicuramente, uno dei primi paesi che ti verranno in mente sono i nostri vicini d’oltralpe. Cioè la Francia. Quello francese è senza dubbio un mercato di tutto rispetto (http://www.infomercatiesteri.it/paese.php?id_paesi=68# )… ma c’è un “ma”. Un mercato non va mai scelto in astratto. Quindi, per esempio, se ti occupi di meccanica, la Francia non sarà senz’altro la scelta migliore. In questo ramo, infatti, il mercato francese non dà il meglio quanto a opportunità.

 

Altra possibile scelta, in termini di vicinanza: la Svizzera. In questo caso, dovrai però considerare che il paese si colloca fuori dall’Unione Europea. E questo comporta dei costi aggiuntivi. Idem per quanto riguarda la Gran Bretagna, dove la Brexit in corso sta già cambiando un bel po’ di cose. C’è poi il caso della Spagna, un altro interlocutore papabile per chi voglia vendere in Europa. Il mercato spagnolo è senza dubbio di grande interesse ma per il momento è ancora troppo instabile. Investire nelle vendite in Spagna comporta quindi dei rischi concreti. E l’Olanda? Ecco un altro paese interessante, con una solida tradizione commerciale alle spalle. In questo caso, però, bisogna tenere conto delle dimensioni di un paese e di un mercato troppo piccoli.

 

 

Vendere fuori Europa: possibile? Sì, ma a tuo rischio e pericolo 

 

Riassumendo: per chi decide di vendere in Europa, i mercati di certo non mancano. Ma vanno scelti con cura e consapevolezza. Chi, invece, decide di vendere fuori Europa deve farlo con ancora maggior cautela. Le opportunità sono molte ma i rischi sono considerevoli ed è bene valutarli con lucidità. Prendiamo il mercato russo, per esempio: un vasto campo di possibilità, peraltro molto sensibile al fascino del made in Italy. Peccato, però, che l’instabilità politica e i vari colpi di scena come il ricorso all’embargo rendano questo mercato tutt’altro che sicuro.

Questo è vero a maggior ragione per i mercati che – come la Russia – rientravano fra i paesi dell’ex BRICS: Sudafrica, Cina, India e Brasile. Anche in questo caso, vasti campi di opportunità dove però la percentuale di rischio da mettere in conto è altissima. Per non parlare delle spese. Come ti ho detto poco fa, vendere costa ma i costi di chi decide di vendere fuori Europa sono necessariamente molto più alti rispetto a quelli di chi sceglie di vendere in Europa.

Qual è quindi l’opzione migliore per chi decide di vendere all’estero? Quale mercato consente di avere ampie opportunità al netto di una percentuale di rischio bassissima? La mia risposta la conosci di già. Nel prossimo articolo analizzerò uno per uno i motivi che rendono il mercato tedesco così appetibile. Oltre che a portata di mano.

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A presto

 

Francesco

 

www.vendereingermania.it

 

Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Brescia nel 1994.
Parla Inglese, Tedesco e Spagnolo.
Vanta una lunga esperienza nel settore dell’export e dal 2005 come libero professionista, assiste le piccole medie imprese nei processi di internazionalizzazione.

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